Università ‘preziosa’ per la pensione: come funziona il riscatto della laurea

Il nodo pensione coinvolge diversi paesi in Europa. L'invecchiamento della popolazione mette infatti in crisi il sistema di gestione delle pensioni e rende necessari degli interventi sulle modalità di pensionamento per risparmiare soldi e dare respiro ai bilanci. In Francia, dopo la proposta di innalzare l'età pensionabile da 62 a 64 anni, milioni di persone sono scese in piazza, perché credono sia indispensabile avere un ritmo diverso tra anni di lavoro e pensione. In Italia, a differenza della Francia, si va in pensione a 66 anni e 7 mesi per gli uomini e a 65 anni e 7 mesi per le donne. Eppure si vuole aumentare ancora l'età ed eliminare diverse agevolazioni che permettono un'uscita anticipata. E proprio perché si rischia, arrivati a questo punto una rivolta diffusa anche nel nostro paese, si sta cercando di prendere tempo per individuare soluzioni che possano mettere d'accordo la maggioranza delle persone e avviare una riforma che sia strutturale e non emergenziale. Tra le risorse più "preziose" per andare in pensione prima del tempo c'è il riscatto della laurea, che consente di trasformare gli anni universitari in anni contributivi, versando la somma corrispondente dai conteggi all'INPS. Per accedere a questa agevolazione ci sono una serie di requisiti da rispettare e il consiglio è di valutare con un consulente se conviene oppure no, in base alla professione che si svolge. Scopriamo nel dettaglio come funziona il riscatto della laurea.

 

Riscatto della laurea: cos'è

Il riscatto della laurea è una norma che permette a tutti i laureati di richiedere, previo pagamento, di convertire gli anni di studio per conseguire la laurea in anni contributivi. Questa conversione è utile ai fini pensionistici e consente di anticipare la pensione, qualora si raggiungessero gli anni contributivi richiesti. Si possono riscattare i diplomi universitari, con una durate di due o tre anni, i diplomi di laurea, con durata tra i 4 e i 6 anni, la specializzazione post laurea, con durata non inferiore a due anni, i dottorati di ricerca, la laurea triennale e la laurea specialistica o magistrale. Sono esclusi dal conteggio gli anni di fuori corso, i periodi che erano già coperti da contribuzione e i diplomi di laurea conseguiti in università estere che non sono riconosciute in Italia. Il riscatto della laurea vale anche per chi ha frequentato le Università telematiche riconosciute dal MUR, come Unicusano.

 

Come funziona il riscatto della laurea

Per richiedere il riscatto della laurea bisogna fare domanda all'INPS, presso i patronati o presso enti che fanno da tramite per questi istituti. Il consiglio, considerando il costo del riscatto della laurea, è di affidarsi ad un consulente specializzato o di fare una prima simulazione tramite i sistemi telematici per capire se conviene riscattare la laurea, sia in termini di anni contributivi, sia in termini di aumenti della pensione. Dal 2019, a seguito della pubblicazione della circolare n. 6 22/02/2022, è stata infatti attivata una formula agevolata del riscatto della laurea proprio per abbassare i costi, che si aggira con il sistema tradizionale sui 13.000 euro l'anno. Con la nuova norma, il contributo si abbassa a poco più di 5.000€. Rimane comunque un costo importante ed è per questo che il fisco permette anche di rateizzare in 10 soluzioni, con la possibilità di scaricare il contributo dalla dichiarazione dei redditi.