Invenzione dello spazzolino da denti

 Se pensiamo agli oggetti che sono diventati di uso comune e quotidiano in ogni angolo del globo terrestre non possiamo dimenticare di citare lo spazzolino da denti. Ormai chiunque possiede il proprio e ne fa un utilizzo più o meno costante, ma pochi sono coloro che conoscono la storia che si nasconde dietro questo piccolo e funzionale oggetto. Vediamo dunque insieme la storia dell'invenzione dello spazzolino da denti.

 

L'inventore

Vi sono testimonianze archeologiche che attribuiscono l'invenzione del primo rudimentale spazzolino alle civiltà egizia e babilonese, intorno al 3500 a.C. Essi erano realizzati utilizzando i rami di un arbusto, chiamato "salvadora persica", i quali si prestavano molto a tale scopo grazie alla facilità con cui potevano essere suddivisi in setole. Tuttavia, in questo articolo, ci concentreremo sullo spazzolino da denti moderno.

La progettazione di quest'ultimo porta in calce il nome di William Addis, inglese che nel 1780 si trovava in carcere per aver causato una rivolta. Si dice che una sera, dopo il suo frugale pasto e per sottrarsi al tormento di lavarsi i denti strofinandovi uno straccio sporco di sale e fuliggine, cercò, con quel poco che possedeva, di trovare un metodo alternativo per la sua igiene orale.

 

I primi spazzolini da denti moderni

La leggenda narra che William afferrò un osso avanzato nel suo piatto e, perdonate il disgusto, vi legò in qualche modo i peli donatigli dal secondino di guardia, utilizzando poi ciò che aveva assemblato per pulirsi.

Negli anni successivi i peli umani vennero sostituiti con quelli della coda delle mucche e furono realizzati manici, sempre in osso di mucca, più comodi da afferrare. Tali setole perdurarono fino al 1937 quando, grazie all'invenzione del nylon, esse furono sostituite. Anche l'osso utilizzato per la produzione del manico venne presto rimpiazzato dalla più economica e malleabile celluloide.

 

Lo spazzolino odierno

All'oggi, come tutti possiamo ben vedere, esistono un'infinità di modelli di spazzolini da denti, oltre tremila. Nel corso dell'ultimo secolo esso è andato incontro a ulteriori modifiche sia nell'aspetto che nei materiali utilizzati, mantenendo comunque intatta la sua funzione primaria. Lo spazzolino che tutti possediamo, appoggiato a un bicchierino vicino al lavandino, ha un'impugnatura decisamente più ergonomica rispetto a quelli del passato ed è realizzato con materiali igienicamente sicuri. Il manico è composto da un miscuglio di polietilene e polipropilene mentre per le setole si è preferito continuare a utilizzare il nylon, e ogni modello possiede caratteristiche e specifiche differenti per accontentare anche l'utilizzatore più esigente.

 

Caratteristiche e specifiche

La testa dello spazzolino

Per quanto nei modelli più semplici la testina sia piatta e atta unicamente al mantenimento delle setole vi sono alcune marche che preferiscono collocare su di essa parti aggiuntive con un pulisci-lingua o speciali alette per il massaggio delle gengive. Queste componenti sono quasi sempre di gomma o lattice e nella maggior parte dei casi sono studiate appositamente per una maggior pulizia durante lo spazzolamento.

Le setole

Per quanto esistano ancora spazzolini con setole naturali essi sono fortemente sconsigliati dalla stragrande maggioranza degli igienisti dentali; questo perché tali setole non solo rischiano di danneggiare le gengive, ma anche di trattenere al loro interno proliferazioni batteriche importanti.

La scelta cade quindi, più che altro, sulla durezza; esistono, infatti, spazzolini da denti con setole morbide, medie e dure. Sebbene la maggior parte della domanda di mercato ricada sulla durezza intermedia anche le setole morbide o dure posseggono i propri vantaggi o svantaggi: le prime, infatti, sono consigliate per coloro che soffrono di gengive sensibili e non intaccano duramente lo smalto, mentre la seconda tipologia permette una pulizia più approfondita.